Vanzina: "Mi fece effetto, è il più grande di tutti". Ed è napoletano

Enrico Vanzina, sceneggiatore, figlio di Steno, grande regista del cinema italiano, ha rilasciato un'intervista a BSMT ed ha raccontato alcuni retroscena molto curiosi ed intriganti della sua vita, soprattutto di quando era ragazzo e andava sul set dei film girati dal padre.

Queste le sue parole: "C'era un grande personaggio che abitava vicino casa nostra: sto parlando di Totò. Lui era il Principe De Curtis. Era un signore elegantissimo che girava su una Cadillac, con le tendine. Mai una parola di troppo, mai una parolaccia, sempre impeccabile. Ricordo una cosa che mi fece molto effetto: andai a trovare mio padre sul set del film "Totò Diabolicus" in cui Totò interpretava ben cinque personaggi".

"In questo giorno - ero piccolo anch'io ma lo conoscevo benissimo - lui interpretava il ruolo di questa contessa, era vestito da donna e rimasi colpito. Finito il ciak venne a sedersi vicino a me e mi disse: "Come mi diverto a fare Totò". E' bellissimo: lui era il Principe De Curtis che si divertiva a fare Totò, il suo alter-ego. E' il più grande di tutti (ed è napoletano, ndr) per il modo di affrontare la vita. Ha scelto questa chiave di lettura, che è simile a quella di Checco Zalone, che è il ruolo del re degli ignoranti che va in giro e può permettersi di dire la verità. Mio padre prima di morire mi disse che l'Italia di Totò non sarebbe mai morta. L'Italia dell'uomo che finisce negli uffici dove si fanno gli impicci o dove le cose non vanno, e non si fa problemi a dire la verità".